Analisi approfondita della proposta di riscatto della laurea a 900 euro annui per il personale del comparto istruzione e ricerca.
Negli ultimi mesi, il mondo del lavoro e dell’istruzione è stato animato da un dibattito vivace sulla possibilità di riscattare la laurea con un contributo annuale ridotto a 900 euro. Questa cifra, significativamente inferiore rispetto ai costi attuali, ha suscitato grande interesse, in particolare tra i lavoratori del settore pubblico e scolastico. Tuttavia, è essenziale chiarire che si tratta di una proposta di legge ancora in fase di discussione e non di una misura già attuata.
Attualmente, il riscatto degli anni universitari rimane una spesa considerevole, ma l’introduzione di questa proposta potrebbe cambiare significativamente il panorama previdenziale per molti lavoratori nel prossimo futuro.

La proposta di legge e i suoi obiettivi principali
La proposta di riscatto della laurea a 900 euro annui è contenuta nel disegno di legge n. 1413/2025, noto come “ddl Bucalo”. Rivolta principalmente al personale del comparto istruzione e ricerca, come insegnanti e ricercatori, la proposta mira a incentivare il ricambio generazionale nel settore educativo e a facilitare il pensionamento anticipato attraverso un metodo di riscatto più accessibile. Il metodo di calcolo proposto prevede l’applicazione di un’aliquota del 5% sulla retribuzione minima, riducendo il costo del riscatto a circa 900 euro per ogni anno accademico. Tuttavia, è cruciale comprendere che questa proposta non ha ancora valore legale e, fino alla sua eventuale approvazione, non produce effetti pratici.
Il sistema attuale di riscatto della laurea gestito dall’INPS
Attualmente, il riscatto della laurea è una possibilità offerta dall’ordinamento italiano per valorizzare gli anni di studio a fini pensionistici. L’INPS gestisce le richieste, con il costo che varia in base alla posizione contributiva del richiedente e agli anni da riscattare. Per chi rientra nel sistema contributivo, è previsto un riscatto agevolato sulla base di un importo minimo annuale, che nel 2025 ammonta a circa 6.123 euro per ogni anno di studio. Solo gli anni di durata legale del corso di laurea sono riscattabili, escludendo quelli fuori corso o coperti da contributi obbligatori. Le somme versate per il riscatto sono deducibili dal reddito, offrendo un vantaggio fiscale rilevante.
Considerazioni e prospettive future per il riscatto della laurea
È importante che chi è interessato al riscatto della laurea rimanga informato sull’evoluzione del disegno di legge in discussione. La misura proposta, se approvata, potrebbe rivoluzionare l’accessibilità del riscatto, ma al momento il costo rimane superiore ai 6.000 euro l’anno. Chi valuta questa opzione dovrebbe considerare l’impatto economico e il beneficio pensionistico attraverso una simulazione con gli strumenti INPS disponibili online. Inoltre, un dialogo con un patronato o un consulente previdenziale potrebbe offrire ulteriori chiarimenti sulla convenienza di riscattare ora o attendere eventuali riforme legislative.
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ultimo aggiornamento: 30 Settembre 2025 12:32